L’auto-compostaggio o compostaggio domestico, si configura come una forma di trattamento della frazione organica più prossima alla fonte di produzione, poiché direttamente effettuato dal produttore nel luogo di produzione. Il requisito sostanziale che differenzia l’auto compostaggio dalle altre forme di compostaggio riguarda il numero di utenze che effettuano l’attività: trattasi di utenza singola domestica o non domestica (mensa, ospedale, vivaio, ristorante, ecc) e non necessita di titoli autorizzativi per l’avvio della pratica di compostaggio. Il compost prodotto deve essere utilizzato nella medesima utenza che ha prodotto e trattato il rifiuto.
Un caso esemplare da citare per l’autocompostaggio è quello messo in atto da una rete di associazioni con il progetto “R.E.T.I Rifiuti ed Ecologia per il territorio e l’inclusione”, finanziato dalla Fondazione con il Sud nel 2013. [https://progettoretilecce.wordpress.com/info]
Il protagonista del progetto è l’istituto comprensivo di Lecce Stomeo Zimbalo, che ha proceduto all’installazione di una compostiera collettiva per il trattamento e il recupero degli scarti organici della mensa scolastica, con il coinvolgimento del personale scolastico e degli studenti, che hanno utilizzato il compost per l’orto didattico realizzato con l’aiuto degli alunni. La compostiera è in grado di trattare fino a 25mila kg all’anno di rifiuti organici convertendoli in compost di qualità, in circa 12 settimane.
È stato il primo esempio di auto compostaggio con macchinario elettromeccanico in Puglia. Questo progetto ha permesso di ridurre i passaggi di raccolta da parte della ditta di igiene urbana per la frazione organica e di costituire un volano per altri tipi di utenze non domestiche.
Negli anni seguenti, in provincia di Lecce, 2 compostiere elettromeccaniche sono state installate presso le mense dei Comuni di Racale e Melendugno, resesi indipendenti dal conferimento della frazione organica comunale.
Un altro esempio di autocompostaggio è l’utilizzo da parte del cimitero comunale di Poggiardo (Le) di compostiere collettive statiche per il recupero della frazione organica secca.
Le utenze sopra menzionate hanno beneficiato di uno sconto TARI previsto dalla normativa in materia.
L’attività di auto compostaggio (inteso come trattamento della frazione organica per l’ottenimento di compost il più possibile vicino ai luoghi di produzione) in tutte le sue forme contribuisce, attraverso l’impegno diretto del cittadino e/o azienda nella gestione dei rifiuti, all’incremento della sensibilità ambientale collettiva nonché alla comprensione dei processi di trattamento biologico dei rifiuti tanto dei piccoli come dei grandi impianti.
Costituiscono i principali elementi di innovazione:
• l’elevata sostenibilità ambientale di processi e prodotti connessi;
• la migliore forma di riutilizzo della frazione organica proveniente dai rifiuti domestici;
• la possibilità di ridurre i tempi e costi di trasporto delle frazioni di recupero, mediante impianti più prossimi alle fonti di produzione.